giovedì 8 gennaio 2015

The Raccoon Sculpin Tubefly con Alessio Falorni!


Ciao a tutti, rieccoci con un nuovo video di costruzione, nel quale Alessio ci spiega come costruire una delle sue micidiali imitazioni di scazzone per la pesca in swing. La tube in questione è adatta a tutte le tecniche, scandinave o skagit e adatto anche all' Ultra Light Swing, regalando grossi pesci nelle acque italiane!

Di seguito i materiali per costruire questa mosca:
  • Tubi: liner clear 1,8mm di Futurefly e per il posteriore black da 2,4
  • Corpo: tinsel piatto oro
  • Testa: dubbing ottenuto mixando sottopelo di raccoon (lo stesso usato per l'"ala"), ice dub oro, icedub hologold, icedub white pearl sopra 3 strati di filo di piombo a formare la forma di un proiettile
  • Ala: raccoon marrone
  • Hackle: fagiano maschio (penna grande e morbida come mostrato nel video)
  • 2 penne di Jungle cock
  • Nano disc nero di Futurefly!

Aggiungiamo un paio di foto della Raccoon Sculpin! I risultati in pesca di questa mosca sono ottimi e nelle sue numerose varianti siamo stati in grado di catturare diverse specie di pesci tra cui cavedani, trote e temoli (ed è in via di sperimentazione una versione HUGE da marmorate).






Ciao a tutti e a presto con nuovi articoli!

Alessio & Emanuele

domenica 4 gennaio 2015

"SWINGIN' DIARIES" vol.1 : SIEVE 4 Gennaio 2015


Una bella Pool a Scopeti


Come prima uscita dell' anno poteva andare anche peggio!

Alessio in lontananza: che fiume!


L'allegra "combriccola" della pescata è composta da Pietro detto "Skagit Man" (userebbe queste code anche in vasca da bagno!), Matteino Piccioli (che ringrazio per la concessione delle foto) e dal sottoscritto...
Ritrovo ore nove al solito parcheggio rufinese, colazione in pasticceria, sigaretta (siamo viziosi, non ci facciamo mancare nulla) e via in macchina, destinazione nuovo tratto da esplorare in località "Scopeti".
Tutto sommato il clima è piacevolissimo: 15 gradi e sole, la Sieve è al massimo del suo splendore invernale, acqua a 4,5 metri cubi al secondo (il livello ideale in molte zone per pescare in swing) e tersa come un cristallo. Peccato che sia freddissima, non deve superare i 5 gradi, altrimenti sarebbe tutto troppo perfetto.
Nonostante la fievole schiusa di Ephemerelle, l'attività è molto scarsa anzi, direi assente probabilmente a causa dell' acqua veramente "marmata"...

Pietro in azione: skagit a bestia!


Parlando brevemente di attrezzature, visto l'acqua chiara decido di stare leggero: opto per la mia FARIO 10'#3, sulla quale monto una shooting head "scandi" hover-intermediate da 7 grammi (7 mt. circa)  con l'aggiunta di un polyleader fast sinking e un lungo tippet di tre metri 0,18 fluorcarbon. Come mosca scelgo una new entry appena sfornata dal morsetto: "Serchio MB svariant" su amo 8  piombata ma non tanto vestita.
"Matte" mi segue a ruota  o quasi, scegliendo per la 10' #4 abbinata a una shooting heads "scandi" floating/S1da 10 grammi con polyleader fast sink, ma con finale più corto e mosca su amo 10. La sua scelta ricade su un grande classico, March Brown oliva.
Pietro, alias Skagit man: che ve lo dico a fare, canna switch #4, skagit da 18 grammi,  mow tip Floating-T8, finale cortissimo e come mosca una  pettirosso BH su amo 10 offerta dal sottoscritto.

La rapida della "buca degli scemi"


Il nuovo tratto, che in tanti anni di frequentazione non avevo mai pescato prima è molto bello, ma altrettanto difficilmente accessibile a causa de livelli invernali e dal fatto che essendo poco frequentato è anche piuttosto infiascato.

La Sieve a Casini


Riuscimo a fare solo pochi lanci dopo essersi districati nella "giungla",  prima che io batta una delle mia famose "musate" a causa del fango. Così decido  molto democraticamente, dopo aver tirato 1422 bestemmie, di spostarci in zone migliori con questi livelli. Rivedremo quel tratto in condizioni di livelli bassi!
Visto l'esperimento fallito, ci dirigiamo al disopra di un paio di affluenti che potrebbero portare acqua di neve visto le nevicate dei giorni precedenti.

La pool a monte del ponte di Dicomano


Pietro decide, visto che deve essere a casa presto per esigenze coniugali, che concluderà la mattinata nel tratto di "Casini" detta "LA BUCA DEGLI SCEMI". Dal nome si capisce: se trovo un pesce lo trovo lì. Macché... NULLA!!!

Alessio scandaglia il fine buca dove poco prima ha avuto il rifiuto del pescione


 "Matte" ed io ci dirigiamo al campo sportivo a Dicomano, posto collaudato, bellissimo ma altrettanto noto per i suoi cavedani e trote "stronzi come pochi" al limite dell' imprendibile.
Arrivati lì, Matteo sceglie il tratto a monte ( il suo :-) ) mentre io decido di riallacciare un  vecchio discorso nelle due pool sopra al ponte dove sempre trovo qualche pesce pronto a sfottermi rifiutadomi mosche o peggio abboccando e slamandosi (vedi trotona di uno dei post precedenti).
Comincio a battere acqua senza successo, vedendo ogni tanto dei veri  sottomarini inchiodati su fondo che si smuovono pigramente solo se disturbati dal mio avanzare.
Ad un tratto mi suona il cellulare: è Matteo e ha rinnovato l'anno con un bel cavedano obeso di 44 cm. Grandeee!!!

Il Primo del 2015



Continuo a "razzolare" nella ricerca del mio primo pesce del 2015 fin quando, giunto sul fine buca sotto al ponte del campo sportivo, ripeto uno dei medesimi lanci sulla sponda opposta. Appena la mosca tocca l'acqua vedo un "rivoltolone" poco a monte, seguito da scia stile squalo dietro alla mia mosca, ancora nei pressi della superficie, seguito da un altra colossale "buca" in superficie seguita dal nulla.
Morale della favola, o il pescione (dallo spostamento d' acqua ca**o se era grosso!!) ha toppato clamorosamente la mosca o l' ha rifiutata ad un millimetro....
Nel frattempo  Matteo mi raggiunge. Pausa caffe e cicchino, due parole sul suo pesce preso e sul mio mancato ed andiamo a battere un paio di altre lame più a valle sotto alla confluenza del torrente Comano ma senza successo...

Che fiume!


Sembra che siamo appena arrivati sul fiume, ma mi accorgo che sono già le tre e mezzo passate, tempo di smontare e ritornare a casa giusto in tempo per portare a fare la consueta passeggiata pomeridiana i mie quattro cani: "Pito", "Olio", "Minnie" & "Pippina"...

... Alla Prossima pescata...


domenica 21 dicembre 2014

Pettibianco Wet Fly (variant) NUOVO VIDEO!


Ciao a tutti! Eccoci con un nuovo video in cui Alessio Falorni ci mostra come costruire una variante di una mosca che usa moltissimo nelle acque toscane e italiane. Si tratta della Pettibianco, wet fly che imita un'ampia varietà di insetti e, volendo, anche pesciolini, soprattutto nelle dimensioni in cui viene costruita nel video.

La ricetta per costruire questa mosca è la seguente:


  • Amo: Gamakatsu F21 #8 - 10 -12
  • Code: barbe da una penna di starna
  • Addome: lepre naturale
  • Rigaggio: tinsel perla
  • Addome: pelo di coniglio bianco mixato con angel hair perla
  • Hackle: penna di starna
  • Testa: filo di montaggio arancio
Un saluto a tutti e tanti auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo a tutti voi!

Alessio & Emanuele

domenica 12 ottobre 2014

MEMORIE DI PESCA: Una giornata da ricordare!


Scorcio del "posto segreto dove non si prende nulla"


Cosa c’è di meglio per rilassarsi e buttarsi alle spalle una settimana di lavoro per una ditta  “molesta”, che convocare un gruppetto di amici, prendere un bel caffè insieme alle prime luci dell’ alba e poi dirigersi nel fiume vicino a casa in cerca degl’ ultimi pesci selvatici rimasti nella zona?
Una delle cose che adoro di più, e che tutti i week-end o quasi continuo a fare fin da quando ero bambino, è proprio  la “pescatina" di tre ore la domenica mattina in Sieve in compagnia di mio babbo e/o di alcuni amici affiatati.

Mario poco sopra la zona del racconto..

Dopo la creazione della diga di Bilancino, l' acqua è sempre più fredda, più ossigenata e grazie alla presenza di nuovi depuratori, più pulita.
Questo cosa significa? I ciprinidi stanno lasciando sempre più spazio alle trote, anche in zone basse del fiume dove prima di tale specie  non se ne vedeva nemmeno l’ ombra.
E' vero, sono ancora poche, rarefatte, ma in fondo non io sono poi così interessato al numero di catture.
Quello che mi diverte è stare a contatto con la natura in buona compagnia, unita alla difficoltà di cercare, e qualche volta trovare, “un ago in un pagliaio”.
E’ nelle zone basse della Sieve, diciamo comprese tra Dicomano e San Francesco, che ha preso forma un po’ per scherzo l’ idea del mio “swing” ultraleggero e sempre in queste acque si è sviluppato fino a rendere i miei esperimenti "visionari" in una tecnica funzionante.

Un bel cavedano della zona di Dicomano

Questo è ennesimo preambolo per raccontarvi una mattinata di pesca che poteva essere come tante altre, ma che a causa degli eventi rimarrà come una di quelle pescate che si ricordano per anni.
Era una mattina di metà dicembre, non era nemmeno domenica, ma era festa per me, perché  era il giorno del mio compleanno.
Quale miglior festeggiamento che passare una giornata sul fiume prendendosi un giorno di ferie?
Visto il periodo dell' anno non proprio favorevole e l’ andamento meteo di quei giorni, le condizioni di pesca potevano considerarsi proibitive se non impossibili. 
Il fiume portava almeno mezzo metro se non settanta centimetri, di acqua in più marcatamente di neve, con un colore che virava tra il grigio e il verde oliva, con scarsa visibilità e temperatura sui 4 gradi. Metteteci pure un "freddo becco" e la nebbia ed ecco che che uno si chiede: "ma io, icchè ci fo qui su i’ ffiume con questo tempo"??? Unn' era meglio se rimanevo a letto!!! (detto proprio in fiorentino).
Vabbè, ormai le ferie son prese, in macchina ci sono, dove vado a raccattare questo cappotto?
 Visto i livelli  l’ unico luogo dove poter bagnare la mosca è la piana sopra al ponte di Dicomano, luogo soprannominato dagli amici   “il posto segreto dove non si piglia nulla”… domandatevi un po' il perché...

La super canna con un super cavedano.


Buon viso a cattivo gioco, indosso i waders, piumino e impermeabile e comincio a montare la mia attrezzatura preferita: Reaction 9’ # 5, Quadra 4/6  e Compline da 25 libbre. Visto le condizioni del fiume prendo e monto una shooting head compatta SINK4-SINK5, polyleder super extra fast sinking e un tippet corto dello 0,23.

Stesso luogo, stesse condizioni: purtroppo non stesso pesce!

Aprendo la scatola delle mosche le uniche parole chiave che avevo in mente erano  GROSSA, VOLUMINOSA E VISTOSA. Razzolandoci finalmente salta fuori quello che cercavo. Un “Mariesco Rondone”, una tube creata dal mio amico Mario dell' OldAngler, dai colori gobbi (bianco-nero), bella pesa e sui 7-8 centimetri; più che una mosca direi che sembrava un pollo!

Due versioni diverse del "Mariesco Rondone".


Eccola! Questa ci vuole! La monto sul finale armandola con un amo singolo barbless del # 6 e sono pronto.

Alcune evoluzioni della mosca sopracitata.


Scendo sul fiume e già a pochi centimetri dalla sponda ho l’ acqua alla vita;  praticamente impescabile, direi che il fiume è in piena, ma con quel livello quella piana che normalmente è quasi ferma, si muove ad una velocità perfetta per pescare in swing.
Poco fiducioso, quasi svogliato e convinto di sprecare tempo comincio a coprire “a corto” la testa  della buca. Poco a poco allungo i lanci fino a battere la mosca sulla sponda opposta. Arrivato alla distanza ideale comincio a spostarmi alla velocità "due lanci un passo a valle"  per coprire a raggiera tutta la buca.
Le mie passate mi sembrano perfette:  lanci a 70°, mending a monte un attimo prima che la lenza tocchi l' acqua, qualche secondo di coda in bando per fare affondare il tutto e sono in pesca. La velocità è giusta, lenta, di poco inferiore alla corrente e anche la profondità mi sembra buona, visto che posso sentire le vibrazioni della coda che "ruzzola" sul fondo.
 Giusto il tempo di arrivare a metà della piana, dove il fiume rallenta e dove i giochi di corrente mi svelano la presenza di qualche roccia più grossa, ecco che succede quello che rende tanto bella e imprevedibile la  pesca!
Nonostante le condizioni pessime qualcosa si manifesta dall’altra parte della lenza. Una cannonata vera e propria mi sfila la running line di mano facendo cantare la frizione del mulinello.
Incomincia un combattimento furibondo, il pesce tira come un pazzo , non si smuove dal fondo e va ovunque voglia, mostrandomi la sua potenza e facendomi intuire una mole fuori dal comune.
Mettiamola così:  non ho mai avuto in canna un pesce così potente in queste acque.

Mario stavolta impegnato in TWS


La curiosità mi assale insieme all’ ansia: non avendo ancora visto cosa abbia abboccato, comincio a tempestarmi di domande: “Un cavedano non può essere, se lo fosse sarebbe il record del mondo, non esiste un cavedano che tira così...
Che sia una carpa presa per la schiena? No non credo, tirerebbe in modo diverso, se fosse presa fuori, non darebbe ‘ste testate...
Potrebbe essere un luccio, ma cacchio, devo averlo preso fuori dalla bocca sennò avrebbe tagliato il filo in un secondo… boh forse no, mi sembra troppo lento per essere un luccio...
Un barbo spagnolo che ha mangiato quello steamer? No dai non è possibile...
No, non dirmi che è un "silurotto". Che siano arrivati fino a qui? Giuro che se è un siluro, smetto di pescare in Sieve. No dai,  non può essere un siluro...

Strike!!!

Passano pochi minuti che sembrano un eternità, fin quando non riesco ad avvicinare, sebbene momentaneamente, la mia preda che sciaguattando a galla si rivela come il regalo di compleanno più bello che potessi ricevere dal fato. Vi dico solo che intravidi una sagoma grossa e grassa color bronzo-giallastra che sicuramente superava di un bel po’ i 50 centimetri (non vorrei passare per un esagerato “cantastorie", ma ad occhio direi che era un pesce sui 70 centimetri o forse di più) e che, o aveva la varicella, o era una stupenda Fario selvatica  dai colori "nuziali". Chissà da quanto tempo viveva in quella piana!
Ma ecco che lo stupore mi tira lo scherzetto: fino a quel momento ero eccitato, sorpreso, ma allo stesso tempo freddo nel combattimento. Il rendermi conto che quella poteva essere la mia trota “di tutti i tempi” crea in me uno stato di ansia e di irrequietezza che mi porta a fare quell’ errore che non si può commettere. Per paura di perderla comincio a forzare esageratamente quel pesce non ancora stanco, gridando, come se qualcuno potesse sentirmi, “Mamma che trota...mamma che trota”... Il pesce, a pochi passi da me si volta bruscamente a bocca aperta e facendo l' ennesima capriola di chi ne sa una più del diavolo, riesce a sfuggirmi. L’ amo perde la presa e insieme alla tube  come un proiettile finsce per conficcarsi nella mia guancia sinistra intorpidita dal freddo.

Non riesco a credere a quello che mi è successo, non capisco se sono sgomento per aver perso una preda che manco credevo potesse vivere in quelle acque o se in fondo sono contento perché posso sperare in una nuova sfida e una eventuale rivincita su quel pescione: ho trovato un avversaria da rispettare e cacciare...
Sono “fatto" di adrenalina, incredulo penso erroneamente con un velo di superbia: "stavolta ti ho perso, ma ci saranno altre occasioni… tanto ti piglio”...

La cattura di Mario pronta per il rilascio.


Beh, la fine della storia purtroppo è  peggio di come potessi aspettarmela. Ho inseguito quel pesce per un paio d’ anni, senza mai rivederlo e ovviamente mai prenderlo, pensando mille cose : ”Cavolo quanto è furbo, eppure deve essere da queste parti, che non mi mangi più le mie imitazioni?
Sarà mica morta di vecchiaia?
Che lo abbia portato via le piene?
Speriamo che qualcuno non l’ abbia presa e me l' abbia accoppata”: siamo in zona di protezione, ma sai in Italia le leggi qualcuno le rispetta, molti le interpretano e altri se ne sbattono…
Eh invece no,  è stata lì tutto questo tempo ignorando le mie insidie fino a domenica scorsa quando,  purtroppo, è  finita in un sacchetto della coop dopo aver abboccato ad un pescatore alla passata che in barba alle leggi se l' è portata a casa. A nulla sono serviti il litigarci e l' aver chiamato le guardie: prima che queste potessero arrivare il maledetto se n' era già andato...
Che dire, stesso luogo, presumo stesso pesce: grossa era grossa, ma meno di come me la ricordavo. Che fosse lei? Che  l' eccitazione di quel giorno me l' avesse fatta sembrare più grossa di quel che era realmente? Posso ancora sperare che sia  viva in quelle acque ad aspettarmi uno di questi giorni?
Chi lo sa! Una cosa è certa: Io lì continuo a pescarci spesso, specie in acqua alta, fredda e torba...

NB: le foto sono immagini di repertorio scattate nelle zone dove si è svolto il racconto; purtroppo di questa vicenda che vi abbiamo raccontato non abbiamo fotografie...

Si ringraziano Mario Bartolini e Matteo Piccioli per averci concesso gentilmente alcune delle foto pubblicate.


Alla prossima!

 Ale & Ema.

sabato 11 ottobre 2014

GIORNATA "UL SWING" da LIKE A RIVER

Ciao a Tutti,

non perdetevi questo evento!
sarà la giusta  occasione per incontrarci e conoscere la tecnica dell' "Ultralight Swing"direttamente dal sottoscritto.
Con l' occasione sarà possibile provare le attrezzature idonee di Guideline, in vasca di lancio ed in seguito mettere in pratica le nozioni apprese al negozio, direttamente sul fiume...


Vi Aspetto, non mancate...

Alessio



.... Il fiume....







Il ritrovo per chi vuole venire da Firenze è fissato alle ore 7,00 al parcheggio dell' uscita A1 di Barberino di Mugello....

venerdì 10 ottobre 2014

Classic Wet Flies #1: Black & Peacock Spider (variants) step by step!

La Black & Peacock spider (B&PS, per abbreviare, da qui in avanti) è una mosca molto famosa, partorita dalla mente del grande T. C. Ivens.  
Il dressing originale appare nel libro "Still water Fly-Fishing A Modern Guide to Angling in Reservoirs and Lakes" del 1951. 

Mr. Ivens usava questa mosca per la pesca in lago, quando i pesci si cibavano delle piccole chiocciole che poteva vedere sui sassi della riva oppure quando i pesci cominciavano ad alimentarsi sugli avanotti (fry). Una mosca "all round", che cattura in tutte le condizioni atmosferiche, tanto da raggiungere una grandissima popolarità in UK sebbene avesse delle antenate simili e dal nome importante come Black Snipe e Coch-y-Bonddu.

La B&PS però può imitare anche piccoli coleotterini, forse anche girini, quindi perché limitare il suo uso alle still waters? 
Anche in fiume è una mosca che ha il suo perché nelle sue tante varianti e vi vogliamo quindi presentare una versione di B&PS rivisitata e adattata alla pesca in acque di fondovalle dove è possibile trovare pesci di generose dimensioni (sia trote che cavedani).

Il materiale necessario per questo dressing è:
  • Amo da sommersa (in questo caso sono stati usati i Gamakatsu F31, molto resistenti e con occhiello diritto)
  • Filo di montaggio nero
  • Tinsel piatto color oro (non necessario, ne previsto nel dressing originale, ma usato per dare uno spot luminoso alla mosca per rendere la mosca più visibile in acque opaline o sporche)
  • Herl di pavone (bronze nel dressing originale, qui sono state usate herl di colore naturale)
  • Hackle di gallina nera



Posizioniamo l'amo nel morsetto e col filo di montaggio ci portiamo all'altezza della punta dell'amo. 



Aggiungiamo il tinsel oro e creiamo il butt, tagliando poi l'eccedenza. La porzione di tinsel della lunghezza del gambo dell'amo la si lascia per formare una base di sottocorpo.



Blocchiamo 2 herl di pavone lasciando un minimo di eccedenza, sempre per formare il sottocorpo della mosca...


Attorcigliamo le 2 herl e avvolgiamole sul gambo dell'amo....


...fino ad ottenere il corpo della mosca.


Speliamo la parte bassa della hackle di gallina...


...e fissiamola nei pressi della testa della nostra mosca. Usando hackle prese da cape del genere, preverisco fissarle per la parte più bassa e spessa del calamo. Se invece uso altri materiali, come per esempio della pernice tinta nera, fisso la hackle per la punta.


Procediamo all'avvolgimento della hacke...


...e alla creazione della testa.


Per questa seconda variante abbiamo voluto fare un corpo meno scuro sfruttando comunque i colori e la lucentezza del pavone. Per il corpo è stato usato i quill di una barba dell'occhio del pavone, non spelato.


Come si può vedere in foto le barbe dell'occhio hanno un lato senza barbule...


...mentre dall'altro ci sono le due serie di barbule che si inseriscono nel quill.




Una volta arrivati con il filo in corrispondenza della punta dell'amo...



...si fissa una barba dell'occhio in modo che avvolgendola in senso orario (traguardando l'amo dalla parte dell'occhiello) la parte "nuda" del quill rimanga dietro.


Stesso step con foto vista dall'alto


Avvolgiamo quindi il quill...


...ottenendo un effetto "intermedio" tra il quill spelato e il quill naurale, sfruttando anche le sfumature di colore dell'occhio.


Come sopra, vista dall'alto.


Poi anche qui si avvolgeuna hackle di gallina nera, come sopra...


Ed ecco la mosca finita...


... vista da sopra.


Per la cementazione della testa è stata usata la resina UV "Diamond Fine" di Deer Creek, che essendo molto liquida e avendo la caratteristica di diventare molto dura e liscia una volta catalizzata, si presta in maniera ottimale a lavori di fino.


Si fa catalizzare grazie all'apposita lampada UV...


E otteniamo la mosca finita!


Speriamo poi che qualche pinnuto venga a far visita alla nostra mosca!

Trota della TWSieve caduta su una nostra B&PS!


Ci vediamo presto con nuovi articoli di tecnica e costruzione! a presto e... Let's swing flies!