domenica 21 dicembre 2014

Pettibianco Wet Fly (variant) NUOVO VIDEO!


Ciao a tutti! Eccoci con un nuovo video in cui Alessio Falorni ci mostra come costruire una variante di una mosca che usa moltissimo nelle acque toscane e italiane. Si tratta della Pettibianco, wet fly che imita un'ampia varietà di insetti e, volendo, anche pesciolini, soprattutto nelle dimensioni in cui viene costruita nel video.

La ricetta per costruire questa mosca è la seguente:


  • Amo: Gamakatsu F21 #8 - 10 -12
  • Code: barbe da una penna di starna
  • Addome: lepre naturale
  • Rigaggio: tinsel perla
  • Addome: pelo di coniglio bianco mixato con angel hair perla
  • Hackle: penna di starna
  • Testa: filo di montaggio arancio
Un saluto a tutti e tanti auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo a tutti voi!

Alessio & Emanuele

domenica 12 ottobre 2014

MEMORIE DI PESCA: Una giornata da ricordare!


Scorcio del "posto segreto dove non si prende nulla"


Cosa c’è di meglio per rilassarsi e buttarsi alle spalle una settimana di lavoro per una ditta  “molesta”, che convocare un gruppetto di amici, prendere un bel caffè insieme alle prime luci dell’ alba e poi dirigersi nel fiume vicino a casa in cerca degl’ ultimi pesci selvatici rimasti nella zona?
Una delle cose che adoro di più, e che tutti i week-end o quasi continuo a fare fin da quando ero bambino, è proprio  la “pescatina" di tre ore la domenica mattina in Sieve in compagnia di mio babbo e/o di alcuni amici affiatati.

Mario poco sopra la zona del racconto..

Dopo la creazione della diga di Bilancino, l' acqua è sempre più fredda, più ossigenata e grazie alla presenza di nuovi depuratori, più pulita.
Questo cosa significa? I ciprinidi stanno lasciando sempre più spazio alle trote, anche in zone basse del fiume dove prima di tale specie  non se ne vedeva nemmeno l’ ombra.
E' vero, sono ancora poche, rarefatte, ma in fondo non io sono poi così interessato al numero di catture.
Quello che mi diverte è stare a contatto con la natura in buona compagnia, unita alla difficoltà di cercare, e qualche volta trovare, “un ago in un pagliaio”.
E’ nelle zone basse della Sieve, diciamo comprese tra Dicomano e San Francesco, che ha preso forma un po’ per scherzo l’ idea del mio “swing” ultraleggero e sempre in queste acque si è sviluppato fino a rendere i miei esperimenti "visionari" in una tecnica funzionante.

Un bel cavedano della zona di Dicomano

Questo è ennesimo preambolo per raccontarvi una mattinata di pesca che poteva essere come tante altre, ma che a causa degli eventi rimarrà come una di quelle pescate che si ricordano per anni.
Era una mattina di metà dicembre, non era nemmeno domenica, ma era festa per me, perché  era il giorno del mio compleanno.
Quale miglior festeggiamento che passare una giornata sul fiume prendendosi un giorno di ferie?
Visto il periodo dell' anno non proprio favorevole e l’ andamento meteo di quei giorni, le condizioni di pesca potevano considerarsi proibitive se non impossibili. 
Il fiume portava almeno mezzo metro se non settanta centimetri, di acqua in più marcatamente di neve, con un colore che virava tra il grigio e il verde oliva, con scarsa visibilità e temperatura sui 4 gradi. Metteteci pure un "freddo becco" e la nebbia ed ecco che che uno si chiede: "ma io, icchè ci fo qui su i’ ffiume con questo tempo"??? Unn' era meglio se rimanevo a letto!!! (detto proprio in fiorentino).
Vabbè, ormai le ferie son prese, in macchina ci sono, dove vado a raccattare questo cappotto?
 Visto i livelli  l’ unico luogo dove poter bagnare la mosca è la piana sopra al ponte di Dicomano, luogo soprannominato dagli amici   “il posto segreto dove non si piglia nulla”… domandatevi un po' il perché...

La super canna con un super cavedano.


Buon viso a cattivo gioco, indosso i waders, piumino e impermeabile e comincio a montare la mia attrezzatura preferita: Reaction 9’ # 5, Quadra 4/6  e Compline da 25 libbre. Visto le condizioni del fiume prendo e monto una shooting head compatta SINK4-SINK5, polyleder super extra fast sinking e un tippet corto dello 0,23.

Stesso luogo, stesse condizioni: purtroppo non stesso pesce!

Aprendo la scatola delle mosche le uniche parole chiave che avevo in mente erano  GROSSA, VOLUMINOSA E VISTOSA. Razzolandoci finalmente salta fuori quello che cercavo. Un “Mariesco Rondone”, una tube creata dal mio amico Mario dell' OldAngler, dai colori gobbi (bianco-nero), bella pesa e sui 7-8 centimetri; più che una mosca direi che sembrava un pollo!

Due versioni diverse del "Mariesco Rondone".


Eccola! Questa ci vuole! La monto sul finale armandola con un amo singolo barbless del # 6 e sono pronto.

Alcune evoluzioni della mosca sopracitata.


Scendo sul fiume e già a pochi centimetri dalla sponda ho l’ acqua alla vita;  praticamente impescabile, direi che il fiume è in piena, ma con quel livello quella piana che normalmente è quasi ferma, si muove ad una velocità perfetta per pescare in swing.
Poco fiducioso, quasi svogliato e convinto di sprecare tempo comincio a coprire “a corto” la testa  della buca. Poco a poco allungo i lanci fino a battere la mosca sulla sponda opposta. Arrivato alla distanza ideale comincio a spostarmi alla velocità "due lanci un passo a valle"  per coprire a raggiera tutta la buca.
Le mie passate mi sembrano perfette:  lanci a 70°, mending a monte un attimo prima che la lenza tocchi l' acqua, qualche secondo di coda in bando per fare affondare il tutto e sono in pesca. La velocità è giusta, lenta, di poco inferiore alla corrente e anche la profondità mi sembra buona, visto che posso sentire le vibrazioni della coda che "ruzzola" sul fondo.
 Giusto il tempo di arrivare a metà della piana, dove il fiume rallenta e dove i giochi di corrente mi svelano la presenza di qualche roccia più grossa, ecco che succede quello che rende tanto bella e imprevedibile la  pesca!
Nonostante le condizioni pessime qualcosa si manifesta dall’altra parte della lenza. Una cannonata vera e propria mi sfila la running line di mano facendo cantare la frizione del mulinello.
Incomincia un combattimento furibondo, il pesce tira come un pazzo , non si smuove dal fondo e va ovunque voglia, mostrandomi la sua potenza e facendomi intuire una mole fuori dal comune.
Mettiamola così:  non ho mai avuto in canna un pesce così potente in queste acque.

Mario stavolta impegnato in TWS


La curiosità mi assale insieme all’ ansia: non avendo ancora visto cosa abbia abboccato, comincio a tempestarmi di domande: “Un cavedano non può essere, se lo fosse sarebbe il record del mondo, non esiste un cavedano che tira così...
Che sia una carpa presa per la schiena? No non credo, tirerebbe in modo diverso, se fosse presa fuori, non darebbe ‘ste testate...
Potrebbe essere un luccio, ma cacchio, devo averlo preso fuori dalla bocca sennò avrebbe tagliato il filo in un secondo… boh forse no, mi sembra troppo lento per essere un luccio...
Un barbo spagnolo che ha mangiato quello steamer? No dai non è possibile...
No, non dirmi che è un "silurotto". Che siano arrivati fino a qui? Giuro che se è un siluro, smetto di pescare in Sieve. No dai,  non può essere un siluro...

Strike!!!

Passano pochi minuti che sembrano un eternità, fin quando non riesco ad avvicinare, sebbene momentaneamente, la mia preda che sciaguattando a galla si rivela come il regalo di compleanno più bello che potessi ricevere dal fato. Vi dico solo che intravidi una sagoma grossa e grassa color bronzo-giallastra che sicuramente superava di un bel po’ i 50 centimetri (non vorrei passare per un esagerato “cantastorie", ma ad occhio direi che era un pesce sui 70 centimetri o forse di più) e che, o aveva la varicella, o era una stupenda Fario selvatica  dai colori "nuziali". Chissà da quanto tempo viveva in quella piana!
Ma ecco che lo stupore mi tira lo scherzetto: fino a quel momento ero eccitato, sorpreso, ma allo stesso tempo freddo nel combattimento. Il rendermi conto che quella poteva essere la mia trota “di tutti i tempi” crea in me uno stato di ansia e di irrequietezza che mi porta a fare quell’ errore che non si può commettere. Per paura di perderla comincio a forzare esageratamente quel pesce non ancora stanco, gridando, come se qualcuno potesse sentirmi, “Mamma che trota...mamma che trota”... Il pesce, a pochi passi da me si volta bruscamente a bocca aperta e facendo l' ennesima capriola di chi ne sa una più del diavolo, riesce a sfuggirmi. L’ amo perde la presa e insieme alla tube  come un proiettile finsce per conficcarsi nella mia guancia sinistra intorpidita dal freddo.

Non riesco a credere a quello che mi è successo, non capisco se sono sgomento per aver perso una preda che manco credevo potesse vivere in quelle acque o se in fondo sono contento perché posso sperare in una nuova sfida e una eventuale rivincita su quel pescione: ho trovato un avversaria da rispettare e cacciare...
Sono “fatto" di adrenalina, incredulo penso erroneamente con un velo di superbia: "stavolta ti ho perso, ma ci saranno altre occasioni… tanto ti piglio”...

La cattura di Mario pronta per il rilascio.


Beh, la fine della storia purtroppo è  peggio di come potessi aspettarmela. Ho inseguito quel pesce per un paio d’ anni, senza mai rivederlo e ovviamente mai prenderlo, pensando mille cose : ”Cavolo quanto è furbo, eppure deve essere da queste parti, che non mi mangi più le mie imitazioni?
Sarà mica morta di vecchiaia?
Che lo abbia portato via le piene?
Speriamo che qualcuno non l’ abbia presa e me l' abbia accoppata”: siamo in zona di protezione, ma sai in Italia le leggi qualcuno le rispetta, molti le interpretano e altri se ne sbattono…
Eh invece no,  è stata lì tutto questo tempo ignorando le mie insidie fino a domenica scorsa quando,  purtroppo, è  finita in un sacchetto della coop dopo aver abboccato ad un pescatore alla passata che in barba alle leggi se l' è portata a casa. A nulla sono serviti il litigarci e l' aver chiamato le guardie: prima che queste potessero arrivare il maledetto se n' era già andato...
Che dire, stesso luogo, presumo stesso pesce: grossa era grossa, ma meno di come me la ricordavo. Che fosse lei? Che  l' eccitazione di quel giorno me l' avesse fatta sembrare più grossa di quel che era realmente? Posso ancora sperare che sia  viva in quelle acque ad aspettarmi uno di questi giorni?
Chi lo sa! Una cosa è certa: Io lì continuo a pescarci spesso, specie in acqua alta, fredda e torba...

NB: le foto sono immagini di repertorio scattate nelle zone dove si è svolto il racconto; purtroppo di questa vicenda che vi abbiamo raccontato non abbiamo fotografie...

Si ringraziano Mario Bartolini e Matteo Piccioli per averci concesso gentilmente alcune delle foto pubblicate.


Alla prossima!

 Ale & Ema.

sabato 11 ottobre 2014

GIORNATA "UL SWING" da LIKE A RIVER

Ciao a Tutti,

non perdetevi questo evento!
sarà la giusta  occasione per incontrarci e conoscere la tecnica dell' "Ultralight Swing"direttamente dal sottoscritto.
Con l' occasione sarà possibile provare le attrezzature idonee di Guideline, in vasca di lancio ed in seguito mettere in pratica le nozioni apprese al negozio, direttamente sul fiume...


Vi Aspetto, non mancate...

Alessio



.... Il fiume....







Il ritrovo per chi vuole venire da Firenze è fissato alle ore 7,00 al parcheggio dell' uscita A1 di Barberino di Mugello....

venerdì 10 ottobre 2014

Classic Wet Flies #1: Black & Peacock Spider (variants) step by step!

La Black & Peacock spider (B&PS, per abbreviare, da qui in avanti) è una mosca molto famosa, partorita dalla mente del grande T. C. Ivens.  
Il dressing originale appare nel libro "Still water Fly-Fishing A Modern Guide to Angling in Reservoirs and Lakes" del 1951. 

Mr. Ivens usava questa mosca per la pesca in lago, quando i pesci si cibavano delle piccole chiocciole che poteva vedere sui sassi della riva oppure quando i pesci cominciavano ad alimentarsi sugli avanotti (fry). Una mosca "all round", che cattura in tutte le condizioni atmosferiche, tanto da raggiungere una grandissima popolarità in UK sebbene avesse delle antenate simili e dal nome importante come Black Snipe e Coch-y-Bonddu.

La B&PS però può imitare anche piccoli coleotterini, forse anche girini, quindi perché limitare il suo uso alle still waters? 
Anche in fiume è una mosca che ha il suo perché nelle sue tante varianti e vi vogliamo quindi presentare una versione di B&PS rivisitata e adattata alla pesca in acque di fondovalle dove è possibile trovare pesci di generose dimensioni (sia trote che cavedani).

Il materiale necessario per questo dressing è:
  • Amo da sommersa (in questo caso sono stati usati i Gamakatsu F31, molto resistenti e con occhiello diritto)
  • Filo di montaggio nero
  • Tinsel piatto color oro (non necessario, ne previsto nel dressing originale, ma usato per dare uno spot luminoso alla mosca per rendere la mosca più visibile in acque opaline o sporche)
  • Herl di pavone (bronze nel dressing originale, qui sono state usate herl di colore naturale)
  • Hackle di gallina nera



Posizioniamo l'amo nel morsetto e col filo di montaggio ci portiamo all'altezza della punta dell'amo. 



Aggiungiamo il tinsel oro e creiamo il butt, tagliando poi l'eccedenza. La porzione di tinsel della lunghezza del gambo dell'amo la si lascia per formare una base di sottocorpo.



Blocchiamo 2 herl di pavone lasciando un minimo di eccedenza, sempre per formare il sottocorpo della mosca...


Attorcigliamo le 2 herl e avvolgiamole sul gambo dell'amo....


...fino ad ottenere il corpo della mosca.


Speliamo la parte bassa della hackle di gallina...


...e fissiamola nei pressi della testa della nostra mosca. Usando hackle prese da cape del genere, preverisco fissarle per la parte più bassa e spessa del calamo. Se invece uso altri materiali, come per esempio della pernice tinta nera, fisso la hackle per la punta.


Procediamo all'avvolgimento della hacke...


...e alla creazione della testa.


Per questa seconda variante abbiamo voluto fare un corpo meno scuro sfruttando comunque i colori e la lucentezza del pavone. Per il corpo è stato usato i quill di una barba dell'occhio del pavone, non spelato.


Come si può vedere in foto le barbe dell'occhio hanno un lato senza barbule...


...mentre dall'altro ci sono le due serie di barbule che si inseriscono nel quill.




Una volta arrivati con il filo in corrispondenza della punta dell'amo...



...si fissa una barba dell'occhio in modo che avvolgendola in senso orario (traguardando l'amo dalla parte dell'occhiello) la parte "nuda" del quill rimanga dietro.


Stesso step con foto vista dall'alto


Avvolgiamo quindi il quill...


...ottenendo un effetto "intermedio" tra il quill spelato e il quill naurale, sfruttando anche le sfumature di colore dell'occhio.


Come sopra, vista dall'alto.


Poi anche qui si avvolgeuna hackle di gallina nera, come sopra...


Ed ecco la mosca finita...


... vista da sopra.


Per la cementazione della testa è stata usata la resina UV "Diamond Fine" di Deer Creek, che essendo molto liquida e avendo la caratteristica di diventare molto dura e liscia una volta catalizzata, si presta in maniera ottimale a lavori di fino.


Si fa catalizzare grazie all'apposita lampada UV...


E otteniamo la mosca finita!


Speriamo poi che qualche pinnuto venga a far visita alla nostra mosca!

Trota della TWSieve caduta su una nostra B&PS!


Ci vediamo presto con nuovi articoli di tecnica e costruzione! a presto e... Let's swing flies!

mercoledì 8 ottobre 2014

Swing ultralight: Scegliere la coda giusta il segreto del successo!!! Pt. 3: Come ottenere code UL Scandi e mini Skagit


Negli  interventi precedenti, abbiamo dato un assaggio di come la scelta della coda sia basilare quando peschiamo in “swing”. 
In effetti molti, me compreso, sono convinti che più che la mosca, sia in realtà la coda a farci catturare un pesce.
Pensiamoci:  infondo è quest’ultima che regola la velocità e la profondità di passata, stabilendo quindi come e se la mosca arriverà a nel campo visivo della nostra preda.

La corretta passata a UL Scandi sul fiume Brenta


Meglio una mosca giusta troppo a galla, “spazzata” dalla corrente e quindi lontana dalla zona di stazionamento della trota, o una mosca non proprio azzeccata, ma a tiro di fauci del pesce? Rispondetevi da soli: quali avrà più chance? Ovvio! Se poi tutto è perfetto, meglio ancora.

Alessio con un bel temolo del Brenta, catturato in Swing con shooting head UL Scandi


In questo terzo intervento intendo spiegare come crearsi le shooting heds “UL SCANDI" e “MINI SKAGIT", perché, purtroppo, esistono in commercio decine di modelli di code  adatte a caricare canne switch o a due mani,  ma nessuno ancora ha prodotto qualcosa di ultraleggero che possa fare al caso nostro… 
MA CI STIAMO LAVORANDO!

Uno degli elementi vincenti della pesca con le shooting heads, sta proprio nel fatto che ciascuno di noi può crearsi delle “lenze” ad hoc: modificando le code presenti sul mercato, possiamo produrci un qualcosa di molto “personale”,  ideale per le proprie preferenze di lancio e allo stesso tempo specifiche per gli ambienti e le situazioni dove dovremo affrontare.

Borsa delle SH di Alessio Falorni, per coprire tutte le situazioni!


COME PRODURRE UNA CODA "ULTRALIGHT SCANDI”:

Produrre una coda scandinava ben bilanciata non è facilissimo. Bisogna partire dal concetto non proprio scontato, che anche una canna da mosca ha una potenza di lancio non espressa da un codice (es. # 5-6 etc), ma che questa è riferita ad un peso vero e proprio come riportano anche le canne da spinning. Cosa intendo? Mi spiego subito:  una canna che voi siete abituati a classificare come potenza “ # 5 ” in realtà è un attrezzo che è in grado di lanciare tra i 12 e i 14 grammi. La shooting head che creeremo dovrà quindi avere un peso complessivo compreso in questo range.
Munitevi di bilancia di precisione e di forbici perché saranno i primi strumenti necessari per il lavoro che dovremo affrontare!
Personalmente dopo mille esperimenti, code tagliate, “riagguantate” e/o  buttate;  sono arrivato a trovare uno standard efficace. Pertanto potrete sfruttare i miei esperimenti riusciti e non, per evitare di incappare in errori, eliminando spreco di materiale e denaro.

Per creare una coda scandinava ultraleggera la migliore in commercio è sicuramente la Guideline 4CAST. Questa coda decentrata, ha un profilo veramente ideale per ricavare ciò che ci serve. La troverete disponibile in versione floating, floating/sink1, floating/sink3 e floating/sink5.
"Ma questa è una wf? " vi domanderete; io vi rispondo: “Si, ma scegliendo la misura giusta e  tagliandone la testa alla lunghezza/peso desiderata, otterrete una shooting head  dal profilo super performante”.

Per facilitarvi al massimo le cose ecco qui una schematizzazione delle potenze delle canne e quali misure di 4CAST da abbinare per ottenere i giusti pesi. 


-CANNE CODA # 3: potenza di lancio 8-10 grammi: possiamo abbinarci una 4CAST- WF5 tagliata a 7-8 grammi (una volta effettuato il taglio otterrete una lenza lunga circa 6,8- 7 metri) .

-CANNE CODA # 4: potenza di lancio 10-12 grammi: possiamo abbinarci una 4CAST - WF6 tagliata a 9-10 grammi (lunga circa 7- 7,3 metri). Se preferite un’ opzione più corta, basterà scegliere una  WF7 sempre  tagliata a 9-10 grammi. Otterremo così una coda intorno ai  6,3- 6,5 metri ( ideale per pescare in ambenti più stretti o infrascati) 

-CANNE CODA # 5: potenza di lancio 12-14 grammi: possiamo abbinarci una 4CAST - WF7 tagliata a 11-12 grammi (lunga circa 7-7,5 metri). Se la preferite un po’ più corta usate una  WF8 sempre  tagliata a 11-12 grammi; otterremo così una coda intorno ai 6,3-6,5 metri.

Modalità di taglio di una 4Cast per ottenere una shooting head UL Scandi


NB: considerate seriamente l’ utilizzo dei polyleader poiché aiutano la delicatezza di posa, l’ affondamento della mosca e la fluidità del lancio, smorzando la forza generata dalla nostra coda piuttosto compressa e aggressiva. Questo finali polimerici hanno un peso che varia tra 1,5 e i 3 grammi; pertanto andrà calcolato nel peso complessivo della  “testa” che vogliamo ricavare. Ecco spiegato il perché tutte le code che produrremo per le varie canne sono fatte per caricare al minimo le canne, peso che compenseremo sommandoci appunto quello del poly.

Ovviamente la coda una volta tagliata a piacimento andrà asolata nel modo che preferite  (calzetta, splice, legatura, termofusione etc.) per poi essere collegata alla running line (prossimamente uscirà, sul nostro blog, un articolo su come creare asole resistenti e sottili per le nostre shooting heads, arricchito da illustrazioni e video).

Una bella trota della TWSieve, catturata con una Stinger Sculpin tube (con amo barbless), ovviamente con tecnica UL Scandi!



COME REALIZZARE UNA CODA “MINI SKAGIT” :

Ottenere una coda "mini skagit” è molto più facile rispetto alle lenze sopra illustrate.
Fortunatamente, dopo aver cercato un bel po', ho scoperto che le punte intercambiabili di alcune code da salmone avevano per caso proprio la lunghezza e il peso necessario per essere utilizzate come piccole code da skagit su canne coda #3, #4 o #5.
Questo chiaramente ci rende la vita più facile, poiché non dovremo tagliare o modificare niente: basterà comprare i tip che ci servono e il gioco è fatto.
Le code da scegliere per ottener il nostro scopo, sono le DDC connect della Guideline. Queste shooting taper nascono per la pesca dei salmoni e sono delle code piuttosto pesanti con punte intercambiabili. Di queste, utilizzeremo solo le punte da 4,5 metri che, se scelte nella misura giusta caricheranno perfettamente le nostre canne insieme al solito e indispensabile polyleader.
Tutti questi  DDC connect tip, sono disponibili in diverse gradazioni di affondamento: galleggiante, intermedia/sink1, Sink1/Sink2, Sink2/Sink3 e così via fino alla Sink6/Sink7, consentendoci di avere a disposizione un range di affondamenti per coprire ogni situazione.

Parte da usare delle DDC connect come Shooting Head "mini Skagit"


Come detto sopra, onde evitarvi inutili sprechi di materiale e denaro, vi illustrerò schematicamente cosa comprare in base alla canna che vorrete usare:


CANNE CODA # 3: potenza di lancio 8-10 grammi: possiamo abbinarci una punta (solo quella, sono disponibili e vendute anche a parte) della Guideline DDC CONNECT 8/9 dh (peso 8 grammi, lunghezza 4,5 metri) ovviamente unita ad un polyleader da trota di affondamento e lunghezza variabile a seconda delle condizioni.

CANNE CODA # 4: potenza di lancio 10-12 grammi: possiamo abbinarci una punta (solo quella, sono disponibili e vendute anche a parte) della Guideline DDC CONNECT 9/10 dh (peso 10 grammi, lunghezza 4,5 metri) ovviamente unita ad un polyleader da trota di affondamento e lunghezza variabile a seconda delle condizioni.

CANNE CODA # 5: potenza di lancio 12-14 grammi: possiamo abbinarci una punta (solo quella, sono disponibili e vendute anche a parte) della Guideline DDC CONNECT 10-11dh (peso 12 grammi, lunghezza 4,5 metri) ovviamente unita ad un polyleader da trota di affondamento e lunghezza variabile a seconda delle condizioni.

Portarsi due canne sul fiume con SH diverse facilita e velocizza la copertura di diverse situazioni

arrivederci al prossimo articolo!

giovedì 31 luglio 2014

Swing ultralight: Scegliere la coda giusta, il segreto del successo!!! Pt.2: Shooting Heads

Come specificato nella precedente prima parte, quando decidiamo di affrontare un fiume in cerca di trote, temoli, cavedani o quant'altro con sommerse o streamer "in swing", dobbiamo essere consapevoli che la scelta della coda in funzione alla situazione di pesca è basilare ai fini della cattura.
Precedentemente abbiamo affrontato la scelta più classica e immediata, elencando profili,  pregi e difetti delle code WF. 

Come avrete capito, quest' ultime sono efficaci e quindi consigliabili in acque basse e temperature ideali. 
In condizioni più difficili sarà opportuno cambiare  scelta, andando a preferire le shooting heads.


Alessio con la sua Guideline Reaction
durante il combattimento con un bel pesce della Tail Water Sieve,
zona le cui caratteristiche sono adatte alla pesca in swing con SH scandinave o skagit


La seconda opzione di utilizzo per chi vuole cimentarsi nella pesca "in swing" sono quindi le shooting heads, abbinate ad una sottile running line di filo piatto (es. Guideline Compline 25 lb.).

Guideline Compline

Guideline Shooter








Queste tipologie di code, come anticipato precedentemente, possono essere a loro volta divise in due diverse "specie": 

  • Le "ultralight" scandinavian heads 
  • Le "mini" skagit heads

Entrambe le tipologie ci aiuteranno a coprire tutte le situazioni che ci si presenteranno sia in condizioni di acque normali che alte e fredde. I vantaggi di queste tipo di code sono innumerevoli: maggior facilità di lancio, maggiore versatilità grazie alla possibilità di scegliere e cambiare velocemente tra code di diversa densità (es. Galleggiante, intermedia e affondamenti vari), possibilità di lanciarle facilmente in deep wading e con poco spazio alle spalle ma sopratutto grazie alla poca portanza che queste offrono in acqua (grazie alla loro esigua lunghezza e allo scarso attrito che la running line offre in corrente) ci consentono presentazioni molto lunghe e, in caso di necessità, molto lente e a fondo.
Vi chiederete: cosa differenzia una ultralight scandi e una mini skagit? 
Queste due shooting heads si differenziano principalmente per lunghezza e profilo. 

SHOOTING HEADS SCANDINAVE:

Una coda di origine scandinava è lunga all'incirca tre volte la lunghezza della canna e il suo profilo, a prescindere dalla loro densità, è molto allungato e con punte molto sottili, garantendoci lunghe gittate e pose delicate (anche con code molto affondanti). Tali code trovano impiego in condizioni di acqua da normale ad alta in fiumi con correnti uniformi e letti ampi dove lanci lunghi, pose delicate unite alla necessità di coprire molta acqua si rendono necessarie.

Guideline Compact

Guideline Triple D

Profilo della Guideline Triple D


VANTAGGI
  • Facilità di lancio sia over head che con rotolati vari
  • Grande versatilità potendo passare da code galleggianti a affondamenti molto diverse in brevissimo tempo
  • Facilità di gestione di code anche molto affondanti
  • Delicatezza di posa
  • Scarsa portanza che ci consente presentazioni molto ampie, regolandone facilmente la velocità di deriva
  • Possibilità di pescare efficacemente a grandi distanze

SVANTAGGI
  • Difficoltà di gestione dei mending (ma non poi così necessari con code di questo genere)
  • Difficoltà nel ribaltare mosche molto voluminose


SKAGIT HEADS:

Le shooting heads skagit style sono invece più corte e tozze (circa due volte la canna) e unite a polyleader molto affondanti, offrono dei grandi vantaggi in acqua da alta a molto alta e fredda, in fiumi più stretti o con correnti meno uniformi in deep wading e con pochissimo spazio alle spalle. 

Guideline Connect Skagit Multitip

Profilo delle Guideline Connect Skagit

Set di polyleaders da affiancare all'utilizzo delle SH Skagit style

VANTAGGI
  • Facilità di lancio in condizioni precarie di deep wading e spazio molto ristretto alle spalle
  • Facilità di gestione della deriva della mosca
  • Facilità di gestione di code o finali molto affondanti e mosche piombate
  • Possibilità di pesca radente al fondo senza incagliare
SVANTAGGI

  • Elevata rumorosità sia nella esecuzione dei lanci sia durante l'atterraggio in zona di pesca
  • Bilanciamento non ottimale in caso di pesca con polyleader non superaffondanti



Continua...